Monday, September 21, 2015

Un'estate a Parigi

di Marco Di Stefano

Questa estate ho lavorato per la prima volta Parigi.Permalink

Ho curato la regia di uno spettacolo - Anti Statu Quo, progetto di YEAP Association - in una delle chiese gotiche più importanti di Parigi: Saint Merry.
Per il racconto di ciò che è stato vi rimando al pezzo che ho scritto per il sito di teatro KLP – Krapp's Last Post.
Lo trovate qui.

Anti Statu Quo - foto di Adriana Buonfantino
Qui invece vi parlo di ciò che succede a livello teatrale durante l'estate parigina. La maggior parte dei teatri è chiusa e quelli aperti hanno una programmazione che definire frivola sarebbe riduttivo. D'altronde basta dare un'occhiata ai cartelloni teatrali affissi un po' dovunque per capire come la città raccolga durante l'anno il meglio e il peggio della produzione francese e non. È inevitabile: a Parigi ci sono un centinaio di teatri, l'offerta è veramente sterminata. Chi propone spettacoli di qualità, d'estate (giustamente) riposa. Peccato. Non escludo che in qualche sala off stesse avvenendo qualcosa di interessante, ma purtroppo non sono riuscito a intercettarlo.
Per fortuna sono riuscito a vedere qualcosa in programma al festival Paris Quartier d'été (http://www.quartierdete.com/). Giunto alla ventiseiesima edizione, il festival propone una ricca selezione di spettacoli all'aperto in luoghi molto suggestivi. La maggior parte degli appuntamenti sono gratuiti e - di conseguenza – frequentatissimi. In particolare vorrei soffermarmi su due lavori: Cavale di Yoann Buorgeois e Remote Paris dei Rimini Protokoll.
Paris Quartier d'été
Vedo Cavale sul sagrato della chiesa di Montmartre, con la città in lontananza a fare da fondale. C'è una folla incredibile. Mi spiegano che Bourgeois è una star per il pubblico parigino: acrobata, giocoliere, danzatore. Mi sento un po' ignorante, visto che non l'ho mai sentito nominare. Sappiate che l'amore che il pubblico nutre per lui è meritatissimo. Cavale è un passo a due delicato, costruito su un tappeto elastico e una scalinata bianca che si affaccia sul vuoto. È una riflessione poetica sulla vita e sulla morte, sul mistero dell'esistenza e la paura dell'ignoto. Bourgeois utilizza il Nouveau Cirque per raccontare la condizione umana tra acrobazie, rimbalzi, cadute e tentativi di risalire quella scalinata che conduce al nulla. Il risultato è veramente notevole e il pubblico ringrazia con lunghi e calorosi applausi. Qui potete gustarvi un promo.
In bilico tra vita e morte è anche Remote Paris, versione parigina del format presentato dai Rimini Protokoll in diverse città europee. Anche Milano ha ospitato il suo Remote Milano, grazie a Zona K. In  questi giorni lo stanno riproponendo: non perdetevelo.
Remote è un esperienza straordinaria che viaggia tra l'intimità data dalle cuffie fornite a ogni “fruitore” e la consapevolezza graduale di appartenere a un branco. Anzi, come viene detto nel lavoro, “un'orda”.
Una camminata di due ore circa attraverso luoghi simbolici della città guidata da una voce artificiale che ci accompagna in ogni momento dandoci istruzioni precise su cosa fare. Di più non mi sento di dire, non voglio rovinarvi la sorpresa.
Paris Quartier d'été è un buon modo per passare l'estate a Parigi tra una birra sul Lungo Senna o una passeggiata nel Marais.
Rimane la curiosità di vivere la città a pieno regime teatrale. Spero di poterlo fare entro la fine dell'anno: dal materiale di Anti Statu Quo nascerà a ottobre una piccola mostra in collaborazione con l'Università di Parigi. La scusa ce l'ho. Non resta che organizzarsi.