Sunday, March 27, 2016

Milano, quartiere Isola

di Chiara Boscaro
Sono due anni che giriamo l’Europa con i vari pezzetti del Progetto Pentateuco, e non ci siamo ancora presi il tempo per una passeggiata nel quartiere del teatro che ci ospita a Milano? 
La sala del Teatro Verdi.
Imperdonabile. Quindi eccoci qui. All’Isola. 
Quartiere popolare, che doveva diventare il quartiere della moda, e poi forse no. Che c’era il bosco di Gioia cantato dagli Elii, e poi non c’è più, ma c’è un bosco verticale, che poi in realtà sono due grattacieli. 
Le vie di accesso sono diverse (ora pure la Metro Lilla), ma la più suggestiva è il sottopasso di Via Pepe dalla stazione Garibaldi. L’Isola si chiama così, pare, perché quando hanno costruito la stazione Garibaldi il quartiere è rimasto isolato. E preservato. A vedere le case di ringhiera degli anni ’30 accanto ai nuovi palazzoni di Porta Nuova, la sensazione è quella. 
Il quartiere è vissuto e vivace, pieno di associazioni e librerie. C’è la Casa della Memoria, una ex-fonderia di campane che risale a Napoleone (Fonderia Napoleonica Eugenia), un museo della macchina da scrivere e il cinquecentesco chiostro di Santa Maria alla Fontana. Il mercato è il martedì e il sabato, e sa regalare sorprese a chi ha la pazienza di scavare tra le bancarelle di stock e abiti usati.
Santa Maria alla Fontana.
E i teatri? Sono quattro. Il Teatro Sala Fontana, Isolacasateatro, Zona K e poi c'è lui, il Teatro Verdi, che ospita tutto il Progetto Pentateuco. Sala del 1913, con stucchi e fregi liberty, pare che in origine ci suonasse l’ensemble da camera del Teatro alla Scala, mentre oggi la programmazione del Teatro del Buratto raccoglie perle del teatro ragazzi e del teatro di figura e animazione (Festival IF) e cose come il nostro LEVITICO pentateuco #3, che debutta venerdì (31 marzo-3 aprile). 
Ma veniamo alle cose importanti. Che si mangia all’Isola? A pranzo gli indirizzi sono due: il Vivà di via Borsieri, frequentato da ferrovieri e altri amanti della pasta e ceci, e L’Isola del Gusto in Via Jacopo dal Verme, ristorante gestito da cinesi che offre un menù italiano di pesce (freschissimo, il menù varia in base alla spesa del giorno). Per la sera - ma non solo - c’è l’Osteria dei Vecchi Sapori in via Borsieri. Il gelato è quello di Artico di Via Porro Lambertenghi (meraviglioso il pistacchio salato), e pullulano i locali per l’aperitivo e la notte. Segnaliamo il Frida, con un pergolato perfetto per le prime uscite primaverili, e Posto Unico (proprio accanto al Teatro Verdi). Per gli amanti della buona musica, imprescindibile è lo storico Blue Note. E ci sarebbero le gallerie d'arte, le botteghe artigiane...
Varrebbe la pena di farci un giretto, no?