I tramonti ai Fori. |
di Chiara Boscaro
Ah, la Città Eterna.
Ah, la Dolce Vita.
Ah, il fontanone.
Ah, i tramonti ai Fori.
Ah, i debutti a Roma.
Per me e Marco Di Stefano questa volta la Capitale è gioioso motivo di gita. È la fine di gennaio, ci sono dieci gradi in più che a Milano, il sole splende e abbiamo ben due giorni per passeggiare tra capolavori della storia dell’arte e trattorie famose in tutto il mondo dello spettacolo nazionale. Il 31 debutta al Teatro de’ Servi Bedda Maki, una commedia che abbiamo scritto insieme e che ha vinto il concorso “Una commedia in cerca di autori” (la regia è di Roberto Marafante, la produzione de La Bilancia). Il Teatro de’ Servi è dietro la Fontana di Trevi proprio come si dice, e noi siamo parecchio curiosi del riscontro del pubblico romano, più avvezzo (pare) alla commedia brillante rispetto agli spettatori milanesi. Per sedare l’ansia da prestazione ci sottoponiamo a un programma serratissimo di attività ludico-ricreative.
In agenda abbiamo le solite cose del turismo romano:
L’hammam. Da AcquaMadre, con tanto di sapone nero e scrub con la striglia dei cavalli. Ci ritroviamo spellati e rossi come fichi d’india su una bancarella a Bari vecchia.
Il sushi. Di Daruma, compreso nel biglietto per la prima di Bedda Maki.
Il whiskey più buono del mondo. O così ci dicono. Un liquore giapponese effettivamente ottimo che sorseggiamo a caro prezzo in un bar di Campo De’ Fiori.
L’hamburger di ceci con cicoria ripassata e peperoncino da Fonzie The Burger’s House, al ghetto.
E poi esperienze più inusuali come:
Il carciofo fritto. Provato con metodo comparativo Da Francesco e da Sora Margherita.
La pizza romana al Forno di Campo De’ Fiori.
Una passeggiata digestiva sull’Aventino, dalla fermata della metropolitana Piramide su su fino al famoso buco della serratura dei Cavalieri di Malta, e poi Santa Sabina all’Aventino, il Giardino degli Aranci, il roseto di Roma Capitale, e poi giù giù fino al Circo Massimo, la Bocca della Verità, Santa Maria in Cosmedin, i Fori Imperiali e il Campidoglio.
Non riusciamo a entrare a San Luigi dei Francesi, ma solo perché ci passiamo sempre dopo le dieci di sera.
I debutti a Roma. |
È una gitarella, niente di più. Ci vorrebbero settimane per esplorare la Capitale, amarla, arrabbiarsi, stupirsi di tutto quel cielo sopra la testa, fare un giro sul Grande Raccordo Anulare, capire la Metro C... ma purtroppo siamo milanesi,e il dovere ci richiama all’ordine. Sarà per un’altra volta.
P.S. Il pubblico romano il Bedda Maki l’ha gradito. Fiuuuu.
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